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Partendo dal concetto generale di “personalità”, secondo i modelli conosciuti in letteratura, pone l’accento sull’importanza dei tratti di personalità (sotto il profilo strutturale) e dei funzionamenti di personalità (sotto il profilo funzionale e strategico). Ne consegue una modifica del paradigma psicodinamico moderno a seguito delle integrazioni teoriche in un nuovo modello chiamato IPM (modello psicodinamico integrato), più rispondente alle esigenze cliniche; in particolare, le modifiche apportate riguardano tanto la struttura quanto il funzionamento:
Sempre in questo nuovo modello teorico (IPM), le “psicopatologie” assumono un ruolo completamente diverso: sono il prodotto delle alterazioni strutturali e funzionali delle istanze contenute nel modello stesso, in risposta all’ambiente esterno (educativo e sociale), ma in termini diversi dal modello psicodinamico classico e/o moderno (IO ipertrofico – ES ipotrofico / IO ipotrofico – ES ipertrofico); in questo modello si porrà attenzione invece esclusivamente alle “funzioni dell’Io”, in quanto fisicamente l’Io e l’Es restano strutturalmente invariati. Pertanto, si potranno verificare tre distinte ipotesi psicodiagnostiche rilevanti:
Il nuovo modello, sotto il profilo psicopatologico, prevede una nuova classificazione dei disturbi (PIM), integrando le conoscenze del DSM-V con il PDM-II, stabilendo che:
1) La diagnosi psicopatologica sia sempre personologica;
2) Ci siano nuove classi psicopatologiche per i disturbi nei bambini:
- ansioso (1),
- fobico (2),
- evitante (3),
- ossessivo (4),
- somatico (5),
- maniacale (6),
- bipolare (7),
- disregolazione dell’umore dirompente (8),
- separazione disadattativa (9),
- oppositivo-provocatorio (10),
- esplosivo-intermittente (11),
- impegno sociale disinibito (12),
- attaccamento (13),
- dipendente (14),
- depressivo (15),
- egoistico (16),
- libidico (17),
- psicotico (18).
3) Ci siano nuove classi psicopatologiche per i disturbi negli adolescenti
e negli adulti:
- ansioso di personalità (1),
- fobico di personalità (2),
- evitante di personalità (3),
- ossessivo di personalità (4),
- somatico di personalità (5),
- maniacale di personalità (6),
- bipolare di personalità (7),
- emotivo-comportamentale di personalità (8),
- dipendente di personalità (9),
- depressivo di personalità (10),
- borderline di personalità (11),
- istrionico di personalità (12),
- narcisistico tipo overt di personalità (13a),
- narcisistico tipo covert di personalità (13b),
- antisociale di personalità (14),
- sadico di personalità (15),
- masochistico di personalità (16),
- psicopatico di personalità (17),
- schizofrenico di personalità (18),
- schizoide di personalità (19),
- schizotipico di personalità (20),
- schizoaffettivo di personalità (21),
- delirante di personalità (22),
- paranoico di personalità (23),
- dissociativo di personalità (24).
4) Ci siano alcuni gruppi di disturbi / singoli disturbi che sono comuni in
tutte le età evolutive:
- disturbi del neurosviluppo (1),
- disturbo psicotico breve (2),
- disturbo catatonico (3),
- mutismo selettivo (4),
- disturbi della nutrizione (5),
- disturbi dell'evacuazione (6),
- disturbi del sonno-veglia (7),
- disturbi dell'identità di genere (8),
- disturbi parafiliaci (9),
- disturbi sessuali (10),
- disturbi da dipendenza di sostanze e/o comportamentali (11),
- tendenza suicidaria (12).
5) Ci siano nuove descrizioni sulla base dei singoli tratti di personalità e
queste identificano di volta in volta ipotesi di "comportamento
disfunzionale" o "attitudine" / "inclinazione" / "predisposizione
patologica" o "disturbo di personalità vero e proprio", fino alle
"iperattivazioni".
Sulla base di questo nuovo modello infine sono state create 4 interviste cliniche, una per bambini e preadolescenti (PICI-C-3) con 128 item e una per adolescenti e adulti (PICI-TA-3) con 173 item, entrambe su scala L-V/F per individuare i tratti disfunzionali del paziente, con una terza intervista (PICI-SD-3) di 12 item per individuare i disturbi secondari comuni e una quarta intervista (PICI-FT-3) di 24 item su scala L0-5 per individuare i tratti funzionali del paziente, con una descrizione sia della struttura che del funzionamento.
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